Valutazione dell’affidabilità creditizia
“Il nostro know-how è a vostra disposizione.”
Basilea 2
Nel gennaio 2007 è entrato in vigore il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche noto anche come Basilea 2.
Le banche dovranno classificare i propri clienti in base alla loro rischiosità, attraverso procedure di rating sempre più sofisticate. Rating significa alla lettera “valutazione”. Per le imprese significa perciò un voto oggettivo della capacità di credito, sulla solvibilità e solidità di bilancio.
Pertanto le imprese hanno molti elementi su cui lavorare per evitare di giungere impreparate all’appuntamento con il rating. Non solo dovranno adoperarsi per migliorare la propria struttura finanziaria e patrimoniale, ma anche la quantità, la qualità e la tempestività delle informazioni verso l’esterno.
Il costo del denaro ovviamente si proporzionerà al rischio, cioè le imprese migliori avranno il costo del denaro più basso e le imprese meno buone quello più alto. Le banche dovranno affidare le imprese non più in riferimento a parametri quali il giro d’affari ma in base al capitale reale, ossia all’equity (patrimonio) effettivamente posseduto. Ma in un sistema di piccole e medie imprese generalmente sottocapitalizzato – e quindi indebitato – come quello italiano, è difficile ipotizzare quali rating dovranno applicare le banche.
Se le imprese vorranno lavorare con le banche dovranno adeguarsi e uno dei primi passi da compiere sarà ricapitalizzarsi. La finanzia aziendale dovrà occupare un posto di primo piano nell’attenzione degli imprenditori, sia che il tema venga affrontato internamente, sia che venga affidato a consulenza specialistica esterna all’azienda.
Le aree sensibili che dovranno essere prese in considerazione in fase di check-up aziendale, al fine di sostenere l’esame del rating bancario, potranno essere le seguenti:
- Struttura patrimoniale dell’azienda: i bilanci di molte PMI presentano strutture patrimoniali assolutamente deficitarie, che in nessun modo evidenziano il reale valore dell’azienda; non intervenire in quest’area sarà un vero auto-goal; si tratterà piuttosto di valutare gli interventi meno onerosi.
- Situazione finanziaria: dovrà essere analizzata la struttura dell’indebitamento (rapporto debiti a breve / debiti a scadenza medio-lunga); dovrà essere analizzato il rapporto indebitamento / mezzi propri; il rapporto affidamenti / utilizzi; la pluralità e la tipologia degli istituti di credito che affidano l’azienda.
- Aspetti economici: la redditività dell’azienda espressa dal bilancio non potrà essere solo funzione di attenzione alle problematiche fiscali.
Di conseguenza pianificare i futuri impegni per reperire per tempo le adeguate coperture finanziarie dovrà essere un imperativo anche per le imprese più piccole, per evitare di incorrere in situazioni di tensione che saranno immediatamente rilevate dalle banche.
Qualunque scelta in ambito finanziario dovrà essere valutata con riferimento ai diversi impatti che avrà sulla gestione aziendale nel suo complesso.
Ad esempio decidere se acquisire un bene con un mutuo o con un leasing sarà una scelta che non potrà più essere effettuata solo in considerazione di vantaggi fiscali, ma bisognerà considerare anche l’impatto di tale scelta sulla struttura patrimoniale dell’azienda e sulla struttura dell’indebitamento.
Per le imprese di qualità media ed inferiore, il rating determinato dalle banche diventerà una variabile strategica per regolare il costo e l’efficienza delle proprie scelte di struttura finanziaria e di finanziamento degli investimenti, nonché uno strumento di valutazione delle possibilità di crescita e di diversificazione.
Ogni impresa dovrà necessariamente procedere ad una valutazione preventiva della propria capacità di credito e determinare quale aree finanziarie necessitano di essere ottimizzate prima di far ricorso al credito.
Le imprese minori in forte squilibrio potrebbero essere particolarmente penalizzate dalle banche che adotteranno approcci avanzati. Non ci saranno solo minacce per le PMI ma anche opportunità, in quanto le PMI equilibrate, trasparenti e con elevata affidabilità potranno avere molto da guadagnare dal nuovo sistema.
Per evitare di pagare tassi di interesse più elevati, le PMI dovranno presentarsi nel modo migliore alle banche ed in particolare dovranno porre attenzione alle seguenti variabili:
- Informativa sul settore
- Analisi del posizionamento competitivo
- Piani di investimento
- Rendiconti finanziari e capacità di produrre cassa
- Indicatori di equilibrio finanziario
- Business plan, e sostenibilità dello sviluppo ecc.
Inoltre sarà decisivo scegliere molto attentamente la banca con cui è più conveniente lavorare nell’ambito di un rapporto più collaborativo e più trasparente.
Il nostro know-how a vostra disposizione
La LSA Finance & Consulting S.r.l. ha come massimo obiettivo raggiungibile la peculiarità della gestione delle operazioni tra banche ed imprese. Lo scopo primario sarà quello di rendere più facili i rapporti tra banca ed impresa, mettendo a disposizione dei nostri clienti un know-how, che permetterà loro un traghettamento indolore alle nuove regole di accesso al credito.
Riteniamo che per minimizzare le future difficoltà nell’accesso al credito, l’autovalutazione secondo i canoni di giudizio tipici del rating sia lo strumento fondamentale per preparare l’impresa all’impatto di Basilea 2.
La LSA Finance & Consulting S.r.l. è pronta per assistere globalmente la clientela attraverso una metodologia, costituita da un insieme di strumenti di autovalutazione e di orientamento, che consentirà alle aziende di capire come sono viste dalle banche, così da individuare gli aspetti critici della propria situazione al fine di definire per tempo le strategie e i valori obiettivo da raggiungere.